lunedì 5 maggio 2014

Perchè?

Questa è stata  la prima domanda che mi hanno fatto quando ho deciso di candidarmi alle amministrative del 25 Maggio 2014 nella lista di CASSINA DOMANI.


Lo faccio perché questo paese sta andando alla deriva e ha bisogno che venga condotto da chi il paese lo conosce davvero. 
Io sono arrivato a Cassina nel 1965 quando in paese abitavano meno di 5000 persone. Ricordo che ci conoscevamo tutti e per un bambino era facile viverci: pochi spazi per giocare ma anche poche auto, molte persone su cui contare e soprattutto molti campi a disposizione.
Insomma proprio quello che ci voleva per un bambino di 8 anni che provenendo dalla città vedeva in Cassina de Pecchi un luogo per giocare e divertirsi.
La mia Cassina di allora era così composta: Via Roma, Via Matteotti, Piazza De Gasperi, Via Volta e Via Marconi che terminava in un bosco di pioppi che chiamavamo la "gabada".
Non c'era il sito e tanto meno le villette, non c'era la via Papa Giovanni XXIII e la stazione del futuro metrò si stagliava in mezzo ai campi in fondo alla strada sterrata che iniziava al bar che in paese chiamavamo "el pulverun" e che oggi è il  Bar Centrale.
Sulla statale (che eufemismo, passavano si e no 50 auto l'ora) il tram giallo aspettava alla fermata i pendolari che andavano in città al mattino presto per tornare la sera tardi e noi bambini lo guardavamo passare, soprattutto nelle sere d'estate quando aspettavamo i genitori di ritorno dal lavoro.
Eravamo nel periodo storico della grande immigrazione e i primi palazzi a 8/10 piani erano già stati costruiti per accogliere chi arrivava a Milano per lavorare, ma nonostante le nuove costruzioni il paese rimaneva compatto e attraversato solo ai margini dell'area urbanizzata dal traffico di passaggio.
Poi sono sorti come per incanto  il villaggio Aurelia, il Sito, il Villaggio Castello e così via, lasciando sempre meno spazio ai campi e alla possibilità per i bambini di divertirsi.
Le frazioni di Camporicco e Sant'Agata si sono sempre più avvicinate fino ad unirsi alle abitazioni del paese che man mano ha perso la caratteristica rurale e con essa alcuni degli edifici storici come Cascina Casale, Cascina Bindellera, e altri ancora.

Perché l'ho fatto? 

Perché non voglio che si costruiscano più abitazioni che rimangono disabitate, perché voglio che venga recuperato il patrimonio storico e culturale del paese, perché voglio che il paese torni ad essere vivo e per tanti altri buoni motivi.....

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